lunedì 1 dicembre 2014

SHE DID, SHE WANT.

Ha superato abissi
dimenticato torti
perdonato sottomissioni
navigato oceani di bugie.

Ha dimenticato la fiducia
ha disprezzato l'amore
ha abbracciato il buio.

Ha aspettato il tempo
ha ucciso l'attesa
ha ammazzato l'anima
ha aspettato la vita.

Ha sperato, tramato, dimenticato, perdonato, disprezzato, amato, ucciso, ammazzato

Non aveva più nulla.

Ha accettato.

Ha rifiutato e ha urlato.
Ha rifiutato e ha deciso.

Ha voglia di urlare, di disprezzare, dimenticare, di non perdonare, di non amare, di uccidere e di ammazzare.

lunedì 3 febbraio 2014

INVISIBLE BORDER.

Voleva sparire
nella vita era sempre la metà
non si sa se quella buona o quella cattiva
ma sempre la metà di ciò che doveva essere
senza soddisfazioni
se non quelle che si creava da sola
con modi nemmeno troppo convincenti.
Era sempre quell'invisibile confine
tra follia e abitudine
Quel confine fraintendibile
che anche se veniva omesso
non faceva alcuna differenza.
Voleva essere completamente omessa.
Voleva vivere per se stessa
senza rimpianti
senza colpe
senza ricordi.
Voleva essere circondata da un mondo nuovo
da un mondo che creava lei
per se stessa.
Voleva cancellare il suo passato
Voleva essere libera
Non accettava catene
ma se le chiudeva da sola con il lucchetto
dimenticando i posti dove metteva la chiave


In fondo se sparisse, a chi nuocerebbe? Magari tutti avrebbero la vita che desiderano

mercoledì 11 dicembre 2013

SEA OF MADNESS/MER DE LA FOLIE.

Era catapultata
puntualmente
in un mondo di bugie.
Quel mondo che tanto amava
al quale tanto aveva aspirato
tra le cui braccia aveva riposato la sua mente
il suo spirito
in quel momento era solo un castello di sabbia
sulla riva
di un mare impetuoso
nella tormenta dei ricordi.
Era un mare che aveva cercato di allontanare
dal quale aveva preteso risposte insoddisfacenti.
Era un mare che riportava nel suo moto d'onde
quelle speranze
che avrebbe voluto dimenticare.
Annegata nelle sue stesse aspettative
cercava un modo di risalire
di respirare nuovamente
quell'aria di spensieratezza
che poi l'aveva delusa.
Voleva scappare
voleva sparire.
Voleva non provare più emozioni.
Fiumi di parole
scorrevano senza sosta
senza considerazione per i limiti imposti dal paesaggio che percorrevano
senza considerazione per i limiti della ragione,
senza considerare la soglia tra salute e pazzia.
Gli inganni erano un macigno che sosteneva nelle spalle.
Le bocche della gente erano mezzi ingiusti di fini ignobili.
Le mani tremavano
le ginocchia cedevano.
Il respiro andava e tornava a suo piacimento
si perdeva in quelle bugie
nascoste da mezze verità arroganti.
Il fiore della pazzia sbocciava nella sua mente
che ogni giorno era riportata al passato
e lo viveva in una forma d'odio
di rabbia
di dolore
di rassegnazione.
Aveva vissuto per tanto tempo
nella negazione dei propri sospetti.
Aveva vissuto soffocata dall'arroganza
come tributo dell'inganno.
Infinità di sorrisi finti
infinità di giudizi rabbiosi
avevano fatto di lei una conseguenza
non una persona.
Le immagini le si creavano involontariamente
per renderle a lei fredde
rendeva freddo il suo sentimento.
Non aveva scampo da quella forma di tradimento
da quelle bugie
scoperte
non rivelate
da quell'arroganza
bloccata
non consapevolizzata
da quelle immagini
che lei stessa aveva interrotto
insieme al destino
senza sapere che fine avrebbero potuto avere.
E continuava a bere parole
alle quali lei stessa non sapeva se credere
alle quali lei stessa aveva tolto il gusto
pur di non sentire l'amaro.

giovedì 24 ottobre 2013

A FEEBLE LIGHT.


Tutto ciò che è lontano
nel tempo
o nello spazio
resta.
In qualche modo
tutto
resta sempre.

Alcune cose aiutano a crescere, invisibili nella memoria, intrinse nella propria personalità. Inconsciamente anche un piccolo gesto agisce sul nostro comportamento futuro, inconsciamente una flebile luce ci indirizza senza, a tratti, nemmeno vederla.





Ricorderà per sempre quelle emozioni. O forse no, non le ricorderà. Ma nel suo viso c'era la traccia di una persona che le aveva vissute, che le aveva odiate, amate, rinnegate. Nel suo modo di allontanarsi i capelli dagli occhi c'era tutta la sua esperienza. C'era tutto il suo passato e il suo presente. Nel suo futuro c'erano tutte quelle emozioni che lei faticava a rivivere nella sua mente, le stesse che ogni persona che la guardava riviveva nel suo sguardo.

Il tempo è la cura o la morte.

Ciò che noi lasciamo al tempo è ciò che non sappiamo affrontare o che non vogliamo affrontare.
Ciò che non vogliamo affrontare è ciò che sappiamo che finiremmo per distruggere.
Ciò che finiremmo per distruggere è la nostra speranza che tutto vada per il verso giusto.
Ma il tempo da solo non fa andare tutto nel verso giusto.

Situazione di stallo.

Mi rinnego.
Ti rinnego.
Rinnego tutto quello che mi allontana da te.

Accetto di perdere tutta la mia dignità seguendo una strada che non voglio.

Explosion.






Aveva paura. Aveva paura di assecondarla troppo e di non assecondare mai se stessa. Aveva paura di perdere la propria personalità, la sua capacità di perdonare, sopportare, accettare ogni offesa.
Stava ferma a guardare come quello di cui aveva paura continuasse a susseguirsi in un interminabile gioco circolare e crudele. Ma si sa che più si aspetta più peggiora la situazione.

Dovevo pensarci prima, ormai è troppo tardi.

Nascondi le emozioni. Nascondi te stessa. Nascondi le sensazioni. Sogna di non avere paura. Sogni di fiducia.
Vivi di "va bene".

O non vivi?